Gianni è un medico sportivo e gioca come portiere in una squadra di calcio dilettantistica di Milano. E’ anche un grande tifoso rossonero e in particolare di Rivera, di cui porta orgogliosamente il nome (il fratello si chiama Nereo…).
Nel 1989 ha un gravissimo incidente di gioco, entra in coma e si risveglia dopo 16 anni, scoprendo che il mondo e il calcio sono completamente cambiati.
E’ caduto il Muro di Berlino, c’è un nuovo Papa, è sparita la lira, Berlusconi è presidente del Consiglio oltre che del Milan, la gente sta incollata al telefonino.
A fatica, il protagonista riprende una vita normale grazie all’aiuto del figlio Mattia, milanista e calciatore, e di Lamberto Boranga, ex portiere di Serie A (Perugia, Fiorentina, Cesena), medico pure lui, che a 70 anni suonati ha ancora voglia di giocare: un allenatore d’eccezione per Gianni. Che riprende il lavoro, si ricostruisce una famiglia, ritrova il piacere di tornare a San Siro e a 40 anni torna in campo con l’entusiasmo di un ragazzo.